SIMBOLI E POTERE EVOCATIVO NELLE GEMME E NEI GIOIELLI
Il linguaggio del disegno è stato utilizzato dall’uomo prima della scrittura per comunicare un messaggio. Spesso sono stati utilizzati segni o simboli per dare un valore più profondo ad un oggetto comune o ad un animale e per rappresentare un concetto astratto. Alcuni simboli appartengono all’immaginario collettivo, mentre altri sono rimasti oscuri per molti. La mela, ad esempio, simbolo del peccato originale e oggetto di tentazione, rappresenta una figura-simbolo universale. Il simbolo può essere un oggetto, un individuo o altra cosa concreta che sintetizza ed evoca una realtà più vasta o un’entità astratta, ma risulta essere di immediata comprensione per tutti coloro che ne condividono l’interpretazione.
Le gemme preziose, per conseguenza della loro rarità, fin dall’alba dei tempi, sono state impiegate come simbolo di riverenza e di carica espressiva nei confronti della Chiesa e dei suoi rappresentanti. La limpidezza del diamante è da sempre simbolo della divinità, mentre la vocazione del rubino è legata alla carità, alla forza e al coraggio per cui il dono di questa pietra ad un vescovo simboleggia la sua fedeltà al messaggio del Verbo di Dio. Lo zaffiro blu rappresenta invece la virtù della spiritualità legata alla modestia e alla perseveranza.
Le raffigurazioni del mondo animale nella realizzazioni di gioielli sono spesso legate alle credenze popolari, per cui indossare un amuleto a forma di gufo servirebbe a prevenire le insidie, grazie alla capacità del gufo di vedere anche nell’oscurità. In realtà, a seconda delle diverse culture, questo animale riceve attribuzione di poteri benefici o malefici: in Cina il gufo annuncia sventura, forse a causa del suo grido e dei suoi occhi così grandi, mentre in Egitto sulle mummie venivano fissati pettorali in oro e gemme con decori a forma di questi rapaci affinché vegliassero su di loro nell’ultimo viaggio. Anche la civetta, della stessa famiglia, era cara ad Atena, per cui in Grecia era ed è tuttora foriera di buoni auspici e per questo raffigurata spesso su medaglioni in oro e altri amuleti.
Nel nostro secolo, in Italia e in Francia, sia questo volatile che molti altri animali divennero la principale fonte di ispirazione per i gioiellieri negli anni Cinquanta, a partire dalle creazioni Cartier cominciò a diffondersi il cosiddetto stile animalier. Nella gioielleria dell’epoca troviamo una vasta serie di collezioni sul tema che, con il passare del tempo, sono diventate ancor più preziose e particolarmente ambite, tanto da raggiungere quotazioni da capogiro in tutte le aste su scala internazionale.